Lombardia, climactive2050

Per la prima volta le aree rurali lombarde si sono unite in un piano di resilienza al climate change con il progetto Climactive2050. Il 1° marzo c’è stata la presentazione ufficiale del progetto da parte dei suoi promotori: GAL Oglio Po, GAL Valtellina Valle dei Sapori, GAL Valle Brembana 2020, GAL Colli di Bergamo e Canto Alto.

“Il lavoro dei GAL – ha dichiarato l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi – è fondamentale per favorire lo sviluppo delle aree rurali e farlo nell’ottica della sostenibilità ambientale rientra perfettamente negli obiettivi della Regione Lombardia. Unire le forze tra realtà diverse significa mettere in campo azioni efficaci e creare una rete che sappia rendere concreti questi progetti. Le risorse investite dalla Regione dimostrano l’intenzione reale di lavorare per una Lombardia sempre più verde e agricola”.

“Il cambiamento climatico – ha spiegato Domenico Maschi, presidente del GAL Oglio Po e capofila del progetto – è una sfida che non possiamo affrontare da soli. Per questo abbiamo cercato la collaborazione degli altri Gruppi di Azione Locale della Lombardia”. “Le aree rurali hanno un fortissimo legame con gli ecosistemi nei quali si sviluppano e possono diventare le sentinelle di monitoraggio sul territorio e i primi attori di un rinnovamento profondo”.

Non è un caso che i partner del progetto rappresentino i tre ecosistemi di pianura (GAL Oglio Po), collina (GAL Colli di Bergamo e Canto Alto) e montagna (GAL Valtellina Valle dei Sapori e GAL Valle Brembana 2020): questa cooperazione permette di creare modelli, pratiche e soluzioni specifiche replicabili su scala regionale.

Per la realizzazione del progetto è stato fondamentale il supporto di Regione Lombardia che ha contribuito con quasi 400.000 euro.

Climactive2050 si propone di supportare le aree rurali e i loro sistemi agricoli attraverso la valorizzazione delle risorse naturali e umane già presenti nei rispettivi territori. Grazie alla collaborazione con l’Istituto di Bioeconomia IBE-CNR, per esempio, saranno individuate le piante endemiche più adatte a ridurre lo smog e trattenere l’acqua contrastando il dissesto idrogeologico.

Con le associazioni agricole locali si lavorerà, invece, per la diffusione di buone pratiche che consentano di ridurre l’impatto ambientale di agricoltura e allevamento, migliorando al contempo la redditività delle aziende.

“Il settore agricolo – ha precisato il presidente di Coldiretti Lombardia, Paolo Voltini, partner di progetto – sta investendo da tempo nella sostenibilità ambientale, per responsabilità e perché l’innovazione si lega alla tutela delle risorse naturali. Il nostro contributo al progetto sarà proseguire nell’impegno a diffondere l’approccio per cui ambiente, innovazione, competitività si possano coniugare e integrare con le produzioni agroalimentari e le loro tipicità”.

Climactive2050 rileverà per prima cosa le vulnerabilità ambientali dei tre ecosistemi di riferimento – montagna, collina e pianura – ponendo particolare attenzione all’impronta ecologica e allo sfruttamento delle risorse naturali.

“I nostri territori meritano attenzione – ha spiegato il presidente Lucia Morali del GAL Valle Brembana – e per questo abbiamo fortemente voluto essere parte operativa di questo progetto”. “Non dobbiamo dimenticare – ha continuato – quanto sia fondamentale tutelare il nostro ambiente per noi e per le generazioni future. Tracciare un quadro attuale della situazione ambientale è assolutamente indispensabile al fine di attivare sistemi di salvaguardia e valorizzazione delle risorse. Crediamo molto in questo progetto e nelle ricadute positive che avrà sul nostro territorio”.

Il territorio rurale ha già in sé soluzioni valide per rispondere al cambiamento in atto. Come ha spiegato Alberto Marsetti, presidente del GAL Valtellina Valle dei Sapori. “Stiamo investendo molto per dare valore ai servizi ecosistemici, tra i temi prioritari di Climactive. Serve una visione di prospettiva sul ruolo fondamentale che le risorse naturali ricoprono nell’influenzare vita e benessere delle comunità rurali. Le nostre imprese possono essere di riferimento anche grazie alla sinergia con le altre istituzioni che operano sul territorio, come il BIM dell’Adda e il Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi, partner del progetto”.

La Lombardia è una delle aree più densamente popolate d’Italia, con metropoli e centri industriali di vaste dimensioni. Anche se il progetto si svilupperà guardando alle aree rurali, è inevitabile confrontarsi con le città. “Il capitale naturale rappresentato dai Parchi Regionali ricompresi nelle aree Leader a ridosso delle fasce urbane – ha spiegato il presidente Mario Castelli del GAL Colli di Bergamo e del Canto Alto – rappresenta uno dei contesti di sperimentazione dei modelli di PES più innovativi nell’ambito degli strumenti per contribuire a mitigare il cambiamento climatico”. “Nelle aree periferiche delle città è importante riconnettere le imprese agricole con le funzioni ecosistemiche che possono svolgere nei contesti fortemente antropizzati fungendo da laboratori per la produzione di soluzioni positive per azioni attive verso i miglioramenti climatici”.

Partner scientifico di Climactive2050 è l’Istituto di Bioeconomia IBE-CNR, che da tempo collabora attivamente con il GAL Oglio Po e con il Consorzio Vivaistico Plantaregina nel progetto VIVAM dedicato alle piante mangia-smog. “Con VIVAM e Climactive – ha detto Rita Baraladi – vogliamo integrare i nostri risultati scientifici con le politiche locali sulle tematiche di mitigazione ambientale. Così da permettere a chi opera sul territorio (le aziende vivaistiche, i GAL, gli enti) di migliorare la capacità dei territori di reagire ai problemi dovuti ai cambiamenti climatici. È un tema vasto e trattato con direttive di livello mondiale ed europeo, ma è importantissimo che la più avanzata ricerca scientifica dialoghi anche con i singoli territori, perché senza uno sforzo comune anche gli investimenti globali sono poco efficaci”.

Un progetto vasto come Climactive2050 richiede la presenza di molti partner locali per poter essere attuato. In particolare, partecipano alla sua realizzazione anche GAL Sebino Valle Camonica Val di Scalve, Parco Regionale Oglio Sud, Parco Regionale Orobie Valtellinesi, Consorzio dei Comuni del BIM dell’Adda, BIM del Lago di Como e fiumi Brembo e Serio, Parco Regionale Orobie Bergamasche, Comunità Montana Valle Brembana, Comunità Montana Valle Imagna, Comunità Montana Valle Seriana, Parco Dei Colli Di Bergamo, Consorzio Plantaregina Distretto Vivaistico di Canneto sull’Oglio.

Climactive2050 avvierà già nei prossimi mesi una serie di seminari sui cambiamenti climatici e sui servizi ecosistemici con esperti del settore. Per rimanere aggiornati è possibile iscriversi alla newsletter dei siti web dei GAL partner: www.galogliopo.it, www.gal-collibergamocantoalto.it, www.galvallebrembana2020.it, www.galvalledeisapori.it.

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